DE MICHELIS DETTA CONDIZIONI

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INES TABUSSO
00domenica 18 settembre 2005 14:40

CORRIERE DELLA SERA
18 settembre 2005

SOCIALISTI / E Boselli (Sdi): sono più che soddisfatto
Svolta di De Michelis
«Pronti per l?Unione»
«Sì all?apertura della Moroni, toglie ambiguità»

MILANO - Premette che «il dibattito non è tanto fra destra e sinistra». Aggiunge
che «la mia posizione è la stessa che sostengo dal maggio scorso». Infine,
lo dice: «Siamo pronti ad accettare la costruzione dell?unità dei socialisti
anche nel contesto di una coalizione che certo non ci entusiasma, cioè nell?Unione».
Gianni De Michelis ha letto «con attenzione» le dichiarazioni rilasciate
da Chiara Moroni al Corriere e la sua disponibilità a «lasciare il Polo per
ricostruire l?unità socialista, il Psi». «Mi ha fatto molto piacere - prosegue
- che Chiara abbia preso questa posizione, che io condivido pienamente. Le
sue parole così nette tolgono ogni dubbio e ogni ambiguità al nostro percorso».

LA SVOLTA - Suona come una svolta, ma il leader del Nuovo Psi non si scompone:
«Una volta che Boselli ha modificato la sua prospettiva rinunciando all?idea
dello scioglimento dello Sdi, non tanto per merito suo quanto per l?opposizione
di Rutelli al progetto di Prodi, si sono riproposte le basi per arrivare
all?unità socialista su cui noi lo incalziamo dal 2003». Quindi: «La questione
della collocazione è necessaria ma non sufficiente». E, esattamente come
ha spiegato Chiara Moroni, l?importante è porre le condizioni. Che, per De
Michelis, sono due: autonomia e identità. Si può anche fare un esempio: «Non
ci basta dire Blair, Zapatero e Fortuna. Bisogna chiarire che il riferimento
è al Blair che ha mandato le truppe in Iraq e lo Zapatero non è quello che
le sue truppe le ha ritirate. Boselli - azzarda De Michelis - ci dica quale
posizione ha. Lo stesso per alcuni temi economici e sociali che ci stanno
a cuore». Non che si voglia demonizzare il primo ministro spagnolo: «Su altri
temi siamo in assoluto accordo, e anche nel recente referendum sulla fecondazione
abbiamo condiviso la battaglia con i compagni dello Sdi e con i radicali».


AUTONOMIA - Questo, per l?identità programmatica. Più complicato il discorso
dell?autonomia. «Capisco i limiti dell?appartenere ad una coalizione», ammette
De Michelis che subito dopo affonda il colpo: «Ma come area laico-riformista
credo che avremmo diritto almeno allo stesso livello di autonomia e libertà
cui aspira Bertinotti con Rifondazione». Comunque, si può fare: «Abbiamo
avuto di recente segnali positivi. Ad esempio, ho visto Boselli reagire duramente
sulle critiche dell?Unione all?apertura ai radicali. Bene, bisogna proseguire
in quella direzione».


CRAXI - Il passaggio a sinistra, però, non è così semplice perché, come l?ex
ministro va predicando da mesi, «dobbiamo traghettare mezzo milione di uomini
e donne che hanno votato socialista e che hanno legittimamente pregiudizi
molto forti verso l?Unione, altrimenti si sarebbero già schierati con lo
Sdi». Bobo Craxi, in questo, ha sbagliato tattica: «La sua è stata una corsa
precipitosa senza condizioni, che i nostri elettori non possono accettare.
E poi non deve dare per scontato quello su cui stiamo ancora discutendo».
Quanto alla Cdl, «non nego il rapporto con Berlusconi e non rinnego quanto
fatto in questi anni». Ma «la crisi della casa delle Libertà è oggettiva
e non dipende certo dalla Moroni o da De Michelis».


L?APPELLO - Enrico Boselli, che pochi giorni fa in vista del congresso del
Nuovo Psi aveva rivolto a Chiara Moroni e a Gianni De Michelis l?appello
per la riunificazione dell?area radical-socialista, è «più che soddisfatto»
delle risposte incassate. Grande affetto per Chiara Moroni: «Per noi sarebbe
importante ritrovarla nella nostra famiglia, dove sentiamo il vuoto lasciato
da suo padre». E grandi speranze per il futuro: «Il nostro obiettivo è realizzare
per le prossime politiche una forza radicale e socialista che si riconoscerà
nell?Unione, perché quello è il posto dei socialisti. Una forza che cercherà
di influenzare da lì su tanti temi e che vuole migliorare la sinistra italiana».
La presenza di donne come Chiara Moroni, insiste Boselli, «sarà decisiva
per garantire questa autonomia». Il dibattito prosegue: il prossimo passaggio
è la Convenzione «Un progetto per la libertà» a Fiuggi, dal 23 al 25 settembre.
Ci saranno socialisti e radicali. Prove di partito unico?
Elisabetta Soglio


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