Noi e il Comunismo // Guerra e Pace

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=Caesar86=
00mercoledì 6 settembre 2006 15:20
Allora, visto che la questione è stata sollevata ma non discussa in altro loco, causa poca predisposizione al dialogo della gente, vorrei riproporre tale questione ai fascisti e destrorsi del forum:

Che rapporto c'è stato, c'è, o ci può essere secondo voi tra fascismo e comunismo?? Ci sono punti d'accordo?? ci possone essere finalità comuni, divergenze superabili? Ha senso, e continua ad averlo, questa contrapposizione cinquantennale insanabile, questo dogma dell'odio?? I due movimenti sono parenti?? E possono ancora sperare in un ricongiungimento, in una fusione degli elementi più nobili, o per lo meno in un confronto dialettico serio, contando che superate queste due ideologie fondamentali della storia, ci rimangono solo televisori e telefonini??



Riposto la mia idea...chi vuol leggerla la legge se no bene:

\\ a chi diceva che il fascismo è nemiconaturale del comunismo


il fascismo non è stato un movimento eterogeneo e lineare come il nazismo....in 20 di storia, bisogna distinguere il fascismo rivoluzione, il fascismo regime, il fascismo di Salò, lasciando anche perdere il post fascismo (poi ci sarebbe anche quello che Angelo Mellone chiama pop-fascismo, ma per me è spazzatura)...generalizzare con "il fascismo ha fatto", "il fascismo ha detto", può essere a mio parere molto fuorvinte. Quale fascismo ha fatto? Quale ha detto?


Ora, ti posto il famoso programma di San Sepolcro:

Programma di San Sepolcro (1919)

Italiani! Ecco il programma di un movimento genuinamente italiano. Rivoluzionario perché antidogmatico; fortemente innovatore antipregiudiziaiolo.

Per il problema politico:

Noi vogliamo:
a) Suffragio universale a scrutinio di lista regionale, con rappresentanza proporzionale, voto ed eleggibilità per le donne.
b) II minimo di età per gli elettori abbassato ai I 8 anni; quello per i deputati abbassato ai 25 anni.
c) L'abolizione del Senato.
d) La convocazione di una Assemblea Nazionale per la durata di tre anni, il cui primo compito sia quello di stabilire la forma di costituzione dello Stato.
e) La formazione di Consigli Nazionali tecnici del lavoro, dell'industria, dei trasporti, dell'igiene sociale, delle comunicazioni, ecc. eletti dalle collettività professionali o di mestiere, con poteri legislativi, e diritto di eleggere un Commissario Generale con poteri di Ministro.

Per il problema sociale:

Noi vogliamo:
a) La sollecita promulgazione di una legge dello Stato che sancisca per tutti i lavori la giornata legale di otto ore di lavoro.
b) I minimi di paga.
c) La partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori al funzionamento tecnico dell'industria.
d) L'affidamento alle stesse organizzazioni proletarie (che ne siano degne moralmente e tecnicamente) della gestione di industrie o servizi pubblici.
e) La rapida e completa sistemazione dei ferrovieri e di tutte le industrie dei trasporti.
f) Una necessaria modificazione del progetto di legge di assicurazione sulla invalidità e sulla vecchiaia abbassando il limite di età, proposto attualmente a 65 anni, a 55 anni.

Per il problema militare:

Noi vogliamo:
a) L'istituzione di una milizia nazionale con brevi servizi di istruzione e compito esclusivamente difensivo.
b) La nazionalizzazione di tutte le fabbriche di armi e di esplosivi.
c) Una politica estera nazionale intesa a valorizzare, nelle competizioni pacifiche della civiltà, la Nazione italiana nel mondo.

Per il problema finanziario:

Noi vogliamo:
a) Una forte imposta straordinaria sul capitale a carattere progressivo, che abbia la forma di vera espropriazione parziale di tutte le ricchezze.
b) II sequestro di tutti i beni delle congregazioni religiose e l'abolizione di tutte le mense Vescovili che costituiscono una enorme passività per la Nazione e un privilegio di pochi.
c) La revisione di tutti i contratti di forniture di guerra ed il sequestro dell' 85% dei profitti di guerra.



Questo famoso programma del 6 Giugno del 19 è stato valutato, non da me umile, ma da molti storici di entrambe le parti, come un programma politico coraggioso e fortemente spostato a sinistra; daltr'onde, dai un'occhiata: in politica suffraggio universale, voto femminile e abbassamento dei limiti d'età per l'elegibbilità; in campo sociale paga minima, 8 ore lavorative, gestione e controllo "proletario" (dice proprio così) dell'industria e riforma previdenziale...e non parliamo poi delle riforme finnziarie: una imposta che fosse "vera espropriazione parziale di tutte le ricchezze", il buon vecchio sequestro dei beni ecclesiastici, e addirttura, roba inaudita che manco Marx avrebbe probabilmente avuto il coraggio di proporre, "il sequestro dell'85% dei proventi bellici delle industrie"


Tutte robe che di certo non facevano piacere alla borghesia capitalista, e che anzi davano anche molto più fastidio dei tiepidi programmini PSI. Quindi consentimi di dire che il fascisismo rivoluzionario era più a sinistra della sinistra stessa.

Naturalmente, accanto al linguaggio gauchista e socialista del programma, ve n'è uno più spiaccatamente nazionalista e pratiottico, ma anche questo, col fatto di presentarsi come movimento volto alla -valorizzazione della guerra rivoluzionaria- e come movimento -sanamente italiano- non poteva che andare in puzza con la borghesia.

Questo solo per dire che questo connubio fra destra e sinistra, fra nazionalismo e socialismo, tra Marx e Mazzini, che per decenni erano sembrati antitetici e nemici giurati, fu almeno tentato.

Quello che è successo dopo, poi, ogn'uno può studiarselo come vuole.

Quello che successe, per come la vedo (e l'ho letta io), è che questo fascismo iperivoluazionario, slegato dai poteri forti, si trovò naturalmente condannato in u cliama politico infuocato come quello del 19, dove il contadino votava PSI e il borghesuccio cattolico votava PPI; nessuno aveva la voglia e il tempo di stare a fare filoofie sul ricongiungimento di destra e sinistra; il programma di San Sepolcro era troppo a sinistra per la destra e troppo a destra per la sinistra (e questo poi si potrebbe ricollegare al vecchio discorso che perciò il fascismo sia "oltre" destra e sinistra).
Uscito scornato da questo confronto, per me il fascismo rivoluzione finisce ancora prima dello squadrismo e della presa di potere, nel momento stesso in cui si allea, per forze di cose, con borghesia prima e chiesa dopo.
Qui inzia il regime, qui inizia un'opera di accordo di comodo (che cmq non piace neanche a me) in cui il fascismo, vista l'impossibilità di abbattere queste grandi forze-culture, cerca almeno di livellarle, contenerle, o quanto meno fascistizzarle lentamente dal di dentro tramite la cultura.
Daltr'onde che si poteva fare?? La cultura catto-borghese in Italia aveva tradizione ancestrali...per sradicarla queste classi si sarebbe dovuto fare come zio Joe, e mettere al muro qualche buon migliaio e migliaio di persone.
Malgrado questo, e anche se in tono minore, il regime continuo comunque sempre a rivendicare al fascismo una natura proletaria, quasi sinistroide, che ebbe indubbiamente grande importanza nell'opera di consenso delle masse, specie di quelle dei ceti più umili.
Lo stesso Mussolini diceva:

PANE, lo so, per averlo provato, che cosa vuol dire la casa deserta ed il desco nudo

il contadino deve rimanere fedele alla terra, dev'essere orgoglioso di essere contadino, fiero di lavorare il suo campo.


Quindi anche qui il fascismo si dimostra, se non altro negli intenti e nei discorsi, tutt'altro che solo baionette e bombe a mano.
E ricordiamoci che, malgrado tutti i comunisti o socialisti italiani arrestati o confinati perchè ritenuti attivi in opere di boicottamento e/o tradimento, a livello politico per lungo tempo l'Italia fascista ebbe buoni rapporti economici/diplomatici con l'URSS (come daltr'onde pure la Germania di Weimar). Il nemico giurato del vero fascismo non fu ma il sistema comunista, che lo divenne solo più tardi al momento di invadere la Russia, ma furono sempre le famose "plutocrazie", cioè le nazioni-impero imperniate sul modello di vita capitalista-borghese (che pur senza eliminare lontanamente, in Italia, il fascismo sbeffeggio sempre...da cui il mito del fascista palestrato e anti-pantofolaio).
Tutte le idee spiccatamente di sinistra del primo fascismo furono poi riprese all'alba della Repubblica di Salò, definita ora Sociale, ma che ebbe una vita troppo breve e misera per dire di se alcun che.


Detto questo, quindi, non capisco chi o cosa possa vietare a fascismo e comunismo di riconciliarsi. Il fascismo non ha nessun nemico "naturale", nel senso che non nasce per far guerra a nessuno di preciso, ma al massimo a coloro che ostacolano quel progetto di stato comunione di spiriti hegeliano e gentiliano, di cui si ebbe a favoleggiare.
E in questo il capitalismo, con la disumanizzazzione dell'uomo, col l'imposizione dell'homo macchina 50 anni fa, e dell'homo comnsumator oggi, si presenta molto più pericoloso di qualsiasi comunismo.


Peraltro, ribadisco la mia idea della comunanza di fascismo e comunismo come ideologie sconfiite si, ma non superate.
I concetti fascisti, o comunque di destra, sull'importanza delle radici, della terra, delle tradizioni, della salvaguardia della diversità delle nazioni contro l'omologazione e il conformismo culturale, un tempo bollate per mero "conservatorismo", oggi si dimostrano sempre veritiere e attinenti man mano che tutta quella pappardella new age sulla bellezza dell'essere tutti uguali, tutti cittadini del mondo, tutti ugualmente codici fiscali ambulanti senza storia si va sradicando a suon di attentati e guerre di relgione, quest'ultime (le religioni) rifugio privilegiato, purtroppo, di chi sente il proprio mondo, la propria storia e la propria cultura minacciata a suon di dollari e tubi catodici.
La profezia comunista dell'ingigantimento abnorme del sistema capitalista e della sua esplosione (in cui credono anche scrittori che di sinitra non sono, come massimo Fini) non è detto che non possa prima o poi avverarsi, specie in un'epoca in cui,finanziaramente parlando, "Un battito d'ali di farfalla Bombay può causare un maremoto a New York" (mi pare fose così la citazione).
La profezia stessa di Marx sulla tragedia finale del capitalismo, a cui a una cricca ristrettissima di di pochi strozzini industropetrolieri si contrappone una massa abnorme di morti di fame, non si è afatto inficiata...anzi, con la globalizazzione si è ingantita...invece di avere 30 stronzi in Italia ce quadagnano quanto i 2 milioni di italiani più poveri, abbiano 358 stronzi nel mondo (quanti ne vanno in un cinemino o in uno stadietto di periferia) che guadagnano quanto i due miliardi e trecento milioni di esseri umani più poveri (il 45% della popolazione mondiale). D questo ringraziamo il capitalismo e la democrazia che lo avvalla.


Poi, piccola parentesi. Se è vero come dice qualcuno che noi non saremmo stati un cancro, ma solo un raffreddore leggero (cosa che in ultima analisi ci farebbe anche piacere), non si capisce allora perchè ogniqual volta i politicanti escano ai comizi ribadiscano che il valore fondante dell'Italia sia l'antifascismo...a me sembra solo un gran pararsi il culo...apparte quello che potrebberono o non potrebberono dire i fascisti, da cittadino io preferirei che si dicesse che il valore fondante dell'Italia sia, chessò, il lavoro, di modo che -per dire- chi crede nell'Italia possa anche credere nel lavoro, ovvero in qualcosa di concreto. Credere nell'Italia significa credere nell'antifascismo...ok...e credere nell'antifascismo che diavolo può significare oggi?? andare a strappare i manifesti di AN?? rompere le finestre delle sedi dell'MSI??
che poi, (altro punto di accordo) non vi sembra tanto che la paura del fascista venga usata a livello istituzionale un pò come Berlusconi usa la paura del comunista?? ovvero un modo appunto per pararsi il culo, per indicare un nemico assoluto, grosso brutto e nero (o rosso), financo immaginario, ma che distragga l'elettore dai piccoli maneggi dei politicanti??

Che poi, chi ha detto che una unione se non tra fascismo e comunismo, almeno tra nazionalismo e comunismo non si sia mai realizzata? Guardat la rivoluzione dei Vietcong in vietnam, con la lotta all'invasore e capitalista e imparialista, la riforma agraria in stile socialista, ma al tempo stesso l'uso della forza e delle armi, il rispetto delle religioni (sia cristiana che buddista), della cultura e della storia contadina del vietnam, e il perdono nei confronti dei vinti (unico caso quello del Vietnam in cui alla istiuzione dello stato socialista non seguirono massacri ed eccidi)


Quindi vi assicuro che se in un lontanissimo futuro (quando faremo ferragosto su Marte e avremo i robot domestici) il fascismo e il comunismo potranno allearsi, fondersi, o almeno dare inizio a un antagonismo dialettico e non solo a un antagonismo inteso a mazzate e sprangate sui denti, questo avverà non perchè ci conviene, perchè siamo ghettizzati entrambi, ma perchè (almeno da parte di una specifica cerchi di intellettuali), si riusciranno finalmente a gettare i ponti su fiumi scavati da 50 anni di guerra fredda, odio e demonizzazzioni.

Anche perchè, indubbiamente, io, che come molti altri a destra rigetto totalmente il concetto di pop-fascismo di Mellone e Buttafuoco, se proprio dovessi cercare nuovi impulsi e nuovi stimoli ideologici, piuttosto che allargare le basi di militanza della destra agli stadi, ai gruppi rock, alle curve, a Di Canio ed altre minchiate simili, preferirei di certo cercare un confronto con quelli dell'altra parte, visto e considerato poi, in fondo, che gli estremi sono costretti primo o poi ad attrarsi.

[Modificato da =Caesar86= 06/09/2006 15.25]

Lpoz
00mercoledì 6 settembre 2006 15:35
avevvo già letto ieri questo tuo intervento..
a parte alcuni passi, che non condivido, ad esempio sulle classificazioni del fascismo, (ma qui si arriva a constatazioni personali) che io divido in
-ideologico
-rivoluzionario
-del compromesso
-di guerra(38-43)
-RSI
ma riperto queste sono mie considerazioni, specialmente, per quello che riguarda la prima aprte.
un'ideologia è filosofia, e fino a che rimane tale, fino a che rimane nelle teste, è mutabile, ma nel momento in cui l'ideologia viene messa in pratica, si ha subio un cambiamento, che è quello dovuto allo scontro con la realtà.
e qui si arriva al compromesso.
poi, se si parla di fascimo, secondo me lo si deve anche dividere nel fascimo da me definio di guerra, cioè quello del patto d'acciaio, dell'alleanza con hitler, e della gestione della guerra, che va oltre l'ieologia, ed è qui spesso l'errore di quando si parla di fascismo.
il non dividere la polita vera e propria, la politica della finanziaria, dei trattati economici, dalla politica di guerra e per la guerra.
e poi, vi è il fascimo repubblicano, quello che secondo me si avvicina più a quello ideologico, ma che ha il problema di essere nato e fatto sviluppare durante una guerra ora mai persa.


[continua]
Alkibiades
00mercoledì 6 settembre 2006 15:42
Ho letto un po' a sprazzi ma alla fine..ho trovato qualcosa di interessante (non pertinente all'altro topic sia chiaro). Hai fatto bene a riportare il post qui.

Perchè i politici sbandierano l'antifascismo come valore fondante? Perchè sono valori condivisi un po' da tutti..

A me personalmente questo atteggiamento procura vergogna di essere italiano, e spiego perchè:
se noi italiani abbiamo bisogno del fantasma del fascismo (in stile macchia nera per gli amici di topolino) soltanto per capire che il regime è un male, vuol dire che stiamo messi davvero male!

I valori dell'antifascismo, che poi sono in parte i valori libertari, non si devono tramandare attraverso la paura del Mussolini brutto e cattivo, ma vanno spiegati.

Andare avanti con gli "anti" invece che con i "pro" significa che il "fantasma fascista" è necessario alla democrazia per rimanere tale.

Ovviamente il post trattava molti altri aspetti..ma ho preferito soffermarmi su questo [SM=x751524]

Lpoz
00mercoledì 6 settembre 2006 15:47

I concetti fascisti, o comunque di destra, sull'importanza delle radici, della terra, delle tradizioni, della salvaguardia della diversità delle nazioni contro l'omologazione e il conformismo culturale, un tempo bollate per mero "conservatorismo", oggi si dimostrano sempre veritiere e attinenti man mano che tutta quella pappardella new age sulla bellezza dell'essere tutti uguali, tutti cittadini del mondo, tutti ugualmente codici fiscali ambulanti senza storia si va sradicando a suon di attentati e guerre di relgione, quest'ultime (le religioni) rifugio privilegiato, purtroppo, di chi sente il proprio mondo, la propria storia e la propria cultura minacciata a suon di dollari e tubi catodici.
La profezia comunista dell'ingigantimento abnorme del sistema capitalista e della sua esplosione (in cui credono anche scrittori che di sinitra non sono, come massimo Fini) non è detto che non possa prima o poi avverarsi, specie in un'epoca in cui,finanziaramente parlando, "Un battito d'ali di farfalla Bombay può causare un maremoto a New York" (mi pare fose così la citazione).
La profezia stessa di Marx sulla tragedia finale del capitalismo, a cui a una cricca ristrettissima di di pochi strozzini industropetrolieri si contrappone una massa abnorme di morti di fame, non si è afatto inficiata...anzi, con la globalizazzione si è ingantita...invece di avere 30 stronzi in Italia ce quadagnano quanto i 2 milioni di italiani più poveri, abbiano 358 stronzi nel mondo (quanti ne vanno in un cinemino o in uno stadietto di periferia) che guadagnano quanto i due miliardi e trecento milioni di esseri umani più poveri (il 45% della popolazione mondiale). D questo ringraziamo il capitalismo e la democrazia che lo avvalla.




qui mi trovi concorde, anche se credo che le ideologie, saranno non superate, ma sono in parte se non totalmente da aggiornare...
si tende ancra a basare le idee e il modo di agire sulla base di idee di oltre 80 anni fa, quando il mondo, la società, l'informazione, la cultura, erano molto diversi da oggi.cè quasi una paura, da parte dei fascisti duri e puri, ad aggiornare.
si fanno esempi, e politica con riferimenti diretti a Mussolini, e ad altri gerarchi...
ma ricordiamo che son passati 80 anni dalla teorizzazione...




Poi, piccola parentesi. Se è vero come dice qualcuno che noi non saremmo stati un cancro, ma solo un raffreddore leggero (cosa che in ultima analisi ci farebbe anche piacere), non si capisce allora perchè ogniqual volta i politicanti escano ai comizi ribadiscano che il valore fondante dell'Italia sia l'antifascismo...a me sembra solo un gran pararsi il culo...apparte quello che potrebberono o non potrebberono dire i fascisti, da cittadino io preferirei che si dicesse che il valore fondante dell'Italia sia, chessò, il lavoro, di modo che -per dire- chi crede nell'Italia possa anche credere nel lavoro, ovvero in qualcosa di concreto. Credere nell'Italia significa credere nell'antifascismo...ok...e credere nell'antifascismo che diavolo può significare oggi?? andare a strappare i manifesti di AN?? rompere le finestre delle sedi dell'MSI??
che poi, (altro punto di accordo) non vi sembra tanto che la paura del fascista venga usata a livello istituzionale un pò come Berlusconi usa la paura del comunista?? ovvero un modo appunto per pararsi il culo, per indicare un nemico assoluto, grosso brutto e nero (o rosso), financo immaginario, ma che distragga l'elettore dai piccoli maneggi dei politicanti??




quello dell'antifascismo, è solo una scusa, come lo è quella della schoa, per demonizzare il nemico sconfitto in guerra, una guerra, che si è trasfornata, e che viene consideata prima che come scontro tra nazioni, per interessi, come uno scontro ideologico...
è usato come minaccia per togliere il diritto di parole, per mettere timore...
perchè non esiste una vera propaganda di destra, perchè la musica dei gruppi di destra non è pubblicizzata, conoscita, perchè, per sentire un concerto dei 270 bis, devo arrovellarmi a cercare info su chissò che ssperduto sito internet, mentre per sentirne uno di un qualsiasi gruppo di sinistra mi basta aprire un giornale??

perchè non esiste una letteratura di destra, dichiaratametne di destra, perchp non esistono presentatori dichiaratamente di destra, giornalisti attori...

pechè la cultura è in amno alla sinisra...
per entrare nel mondo dello spettacolo, dell'editoria, del cinema, bisogna avere una tessera rossa...




Junio, il Principe Nero
00mercoledì 6 settembre 2006 16:04
Dunque, cerchiamo nella nostra analisi di non cascare subito sull'applicazione di fascismo e comunismo, ma di partire da ciò che caratterizza le ideologie.
Io vi scrivo i temi sui quali poi cercheremo tutti insieme di esplicitare le posizioni fascismo e comunismo, al fine di vedere cosa hanno in comune e in che cosa divergono.

1-patria
2-religione
3-famiglia
4-cultura
5-tradizione
6-socialismo
7-democrazia

Come si pongono le ideologie di fascismo e comunismo di fronte a questi temi? Quali aspetti hanno in comune?
Fatemi sapere cosa ne pensate riguardo a procedere in questo modo. [SM=x751526]
+Rabbit+
00mercoledì 6 settembre 2006 17:35
io sono dell'idea che volere è potere quindi secondo me non è imèpossibile un riavvicinamento delle due parti, anche perchè secondo me sono due teste dello stesso corpo, sicuramente il cammino è complicato per il fatto che sia alla destra come la sinistra fa comodo avere dei "nemici" da combattere e un po come la chiesa che usa l'inferno come minaccia per non far compiere peccati spero di essermi spiegato
daetil
00giovedì 7 settembre 2006 15:49
E' il discorso che facevo con Dux. Il fatto che il Fascismo riprenda una componete sociale (e non socialista) nella sua visione governativa non implica assolutamente un suo affiliamento a una visione sinistroide dello stesso. Si fanno giustamente notare alcune similitudini ma a mio giudizio sono notevolmente più pesanti le differenze . Il nazionalismo la mancanza di egualitariosmo etc.
Importante collocare anche il perido storico di nascita proprio in alternativa ai moti pararivoluzionari appoggiati dal comunismo.
In generale a me questa affinità con il comunismo non mi pare esista.
Questo a livello teorico. A livello pratico poi la differenza è abissale. Molti elementi considerati filosoficamente secondari sono fondamentali nella normale vita politica e li con il comunismo siamo ad anni luce.
E poi non dimentuichiamo che la scelta morale ed etica che nel fascismo è legata alla tradizione è opposta nel comunismo.

Fare il gioco degli incastri è divertente. Prendetevi la filosofia politica della prima DC e pragaonatela a quellael comunismo vi stupirete atrovare quanti sono gli elementi coumuni. Qyuando poi sappiamo che non hanno nulla a che spartire.

Alkibiades pensa che a me a volte fa schifo essere italiano grazia all''antifascismo . Anche perche se consideri che il fascismo è durato 20 anni. L'antifascismo so più di 60 che ce lo portiamo sul groppone.

saluti
Daetil

[Modificato da daetil 07/09/2006 15.57]

Pius Augustus
00giovedì 7 settembre 2006 15:58
Io l'ho sempre detto che il futuro di voi totalitaristi è nel fascio-comunismo [SM=x751525]
daetil
00giovedì 7 settembre 2006 16:04
Re:

Scritto da: Pius Augustus 07/09/2006 15.58
Io l'ho sempre detto che il futuro di voi totalitaristi è nel fascio-comunismo [SM=x751525]


A braccetto politicamente con pertinax e breznev. Mio Dio che schifo no secondo me comunismo e fascismo sono decisamente antitetici. [SM=x751566]
=Caesar86=
00giovedì 7 settembre 2006 17:00

E poi non dimentuichiamo che la scelta morale ed etica che nel fascismo è legata alla tradizione è opposta nel comunismo.



Tradizione?? E il futurismo?? E l'ideale di creare l'uomo nuovo??
secondo me tu parli del fascismo regime, che ideologicamente il meno rilevante... [SM=x751574]
Junio, il Principe Nero
00giovedì 7 settembre 2006 20:12
Re:

Scritto da: =Caesar86= 07/09/2006 17.00

E poi non dimentuichiamo che la scelta morale ed etica che nel fascismo è legata alla tradizione è opposta nel comunismo.



Tradizione?? E il futurismo?? E l'ideale di creare l'uomo nuovo??
secondo me tu parli del fascismo regime, che ideologicamente il meno rilevante... [SM=x751574]



L'uomo nuovo volevano crearlo a piccoli passi, nel totale rispetto della tradizione e della cultura italiana.
Alkibiades
00giovedì 7 settembre 2006 20:59
Re:

Scritto da: daetil 07/09/2006 15.49

Alkibiades pensa che a me a volte fa schifo essere italiano grazia all''antifascismo . Anche perche se consideri che il fascismo è durato 20 anni. L'antifascismo so più di 60 che ce lo portiamo sul groppone.

saluti
Daetil

[Modificato da daetil 07/09/2006 15.57]




Non ho detto che l'antifascismo porta valori sbagliati, anzi! Ho detto che è una vergogna che sia necessario demonizzare i fasci per far capire come è importante, ad esempio, la libertà di pensiero. Insomma certe cose si potrebbero capire anche senza bisogno di odiare i fasci (che tra l'altro si possono odiare per altre ragione, non dico di no)
Non so se adesso è piu chiaro.. [SM=x751524]
daetil
00venerdì 8 settembre 2006 05:11
Re:

Scritto da: =Caesar86= 07/09/2006 17.00


Tradizione?? E il futurismo?? E l'ideale di creare l'uomo nuovo??
secondo me tu parli del fascismo regime, che ideologicamente il meno rilevante... [SM=x751574]


Assolutamente no il futurismo non parte da valori alternativi a quelli che prendo in considerazione io. L'uomo nuovo futurista (ammesso e non concesso che sia poi veramente così fondamentale nell'elaborazione del pensiero fascista) non è svincolato da ciò che lo precede non ne è succube ma le due cose non sono uguali.
Ti assicuro che non sono ferratissimo sulla cultura fascista ma quella di cui ne so meno è prorio quella di regime.
Un errore comune è quello di cercare di porendere per buono cio che dicono autori vicini a mussolini. Il fascismo è l'idea di Mussolini e di nessun altro. Mussolini la creò e sfrutto (e questo non è bene dimenticarlo) per fini personali. L'esempio fondante era legato (lo diceva qualche storico ma abbiate pazienza mi sfugge proprio) a una visione simile ai populares romani che erano in alternativa agli optimates. Propio con la stessa filosofia Mussolini prende il potere e lo amministra.
Legare questo al comunismo per me è perlomeno sconcertante.
Si continua a confondere una cultura sociale con quella socialista non so se gli avete dato un occhiata non sono esattamente la stessa cosa.
Per farmi capire: Gli elementi fondamentali (esclusa la base sociale) del fascismo sono legati all amor patrio, alla non eguagliaza tra gli individui, etc etc etc
Nella filosofia comunista: c'è il mondialismo e l'abbattimento delle nazioni, l'uguaglianza assoluta, l'abbattimento della prorietà privata.
Mi spiegate come li si può mettere assime questi due pensieri evitando un aberrazione(vedi il nazimaoismo o stronzate del genere)?
Solo perche entrambi hanno un occhio sul sociale (lo aveva anche la DC) e sono anticapitalisti?
Non vi sembra un po' poco?

Per Alkibiades. Allora si avevo compreso male. Comunque tanto per spiegari l'antifascismo nasce e si sviluppa per una sola motivazione mettere assieme quell'aglomerato assurdo di forze che venivano dalla resistenza e fargli fare un governo il prima possibile. Visto che non c'era proprio nulla che li legasse veramente assieme a qualcuno venne la genialata abbiamo combattuto tutti (sigh) contro il fascismo quindi noi e l'italia siamo antifascisti(la sciocchezza di tali affermazioni è stat per fortuna trattata da molti storici). Da cio sono venute alcune delle peggiori piaghe italiane tra cui appunto l'antifascismo militante. Che non è, e non è mai stato un attacco al totalitarismo (giusto o sbagliato almeno avrebbe un significato politico notevole) ma solamente la possibilità di dare patenti di purezza democratica a questo o a quell'individuo. Dario Fo e Franca Rame ne eranop forse i maggiori interpreti con il loro "soccorso rosso". In italia con un Togliatti vivo parlare contro i totalitarismi in generale è stato impossibile e anche da morto ci sono stati parecchi problemi(Praga tanto per ricordarne uno).
E' triste notare allora come oggi di quali mezzucci si sia servita la nostra politica per poter creare un nemico e sfruttarlo mancando di arrivare a una vera discussione politica.

saluti
Daetil
(°LifeStream°/)
00venerdì 8 settembre 2006 15:59
Sono d'accordo con Daetil, Fascismo e Comunismo non sono minimamente avvicinibali, oltre a come ha fatto giustamente notare alcuni aspetti totalmente contrari (fra tutti Nazionalismo=Internazionalismo). Inoltre la formazione è totalmente diversa, Il Fascismo non è un'ideologia nel vero senso del termine, ma un sistema di valori da cui ne deriva una prassi politica, prettamente legata al periodo storico e al territorio, e ha una visione anti-materialista. Il Socialismo è una prassi Politica direttamente derivante dalla realtà, che trae origine da uno studio di tipo filosofico-scientifico.
(Avanguardista)
00domenica 10 settembre 2006 17:53
Fascismo e comunismo secondo me non potranno mai andare d'accordo.
Il fascismo è un movimente borghese-proletario, il comunismo pretamente operaio.

Il Fascismo vero si regge sulla borghesia e sul popolo operaio/contadino, quest'ultimo (quello contadino) preso in grande considerazione, cosa invece non fatta dal comunismo per il quale il contadino è un latifondista come altri.
Mao (che Dio lo maledica dove si trova!) uccideva tutti i contadini che incontrava sulla sua strada se solo uno di questi aveva 1cm in più di terra di un'altro.Espropiare ai grandi latifondisti, che poi era terreno sprecato, e darlo ai contadini ok, ma uccidere chi lavorando con il proprio sudore era riuscito a comprarne di più, o avere un mezzo agicolo, questo no.Si da possibilità a tutti ma poi chi riesce onestamente a fare meglio meriti il premio.
Che l'operaio non dovesse essere sfruttato come un mulo ok, ma da li a dare il potere a chi non sa neanche scrivere, questo no.
La borghesia deve guidare il paese.Questo è quello che ha realizzato il fascismo.Ed è quello che bisognerebbe realizzare oggi.
Il comunismo raggruppa tutti coloro che non avendo voglia di fare un emerito cavolo, sperano così di sottrarre a chi lavora e produce onestamente quello che non hanno perchè troppo occupati a non fare niente e, nel caso dei giovani di oggi, a farsi le canne e essere dei nulla tenenti.
Invece "Libro e Moschetto : Fascista perfetto" Istruzione e voglia di fare. La scuola si che era sana, la gioventù seguita.
Oggi invece droga,fumo ecc stanno rovinando i giovani, un vero peccato.
Io dico Sì al Fascismo, anche squadrista perchè accomuna e forma senso di cameratismo, NO al comunismo antiproduttivo (guradate che fine del cavolo ha fatto la russia postcomunista.
Sono sicuro che se il Fascismo fosse andato avanti saremmo stati una nazione ricca, borghese e rispettata, cosa che oggi non siamo, soprattuto non rispettata!!!)
DVX NOBIS
00martedì 12 settembre 2006 11:37
Per fare chiarezza cito una frase di sua eccellenza Mussolini:

"...I nostri programmi sono decisamente rivoluzionari, le nostre idee appartengono a quelli che in regime democratico si chiamerebbero di sinistra. Su ciò non può esserci nessun dubbio: NOI siamo i proletari in lotta contro il capitalismo. Se questo è vero, rivolgersi alla borghesia agitando il pericolo rosso è assurdo. Lo spauracchio vero, il pericolo autentico, la minaccia contro cui lottiamo senza sosta viene da destra....".
Lux-86
00martedì 12 settembre 2006 12:20
Re:

Scritto da: DVX NOBIS 12/09/2006 11.37
Per fare chiarezza cito una frase di sua eccellenza Mussolini:

"...I nostri programmi sono decisamente rivoluzionari, le nostre idee appartengono a quelli che in regime democratico si chiamerebbero di sinistra. Su ciò non può esserci nessun dubbio: NOI siamo i proletari in lotta contro il capitalismo. Se questo è vero, rivolgersi alla borghesia agitando il pericolo rosso è assurdo. Lo spauracchio vero, il pericolo autentico, la minaccia contro cui lottiamo senza sosta viene da destra....".



agiungere, se me lo permette -ma lui non poteva saperlo [SM=x751545] - che il vero pericolo è il neofascismo [SM=x751576]
Digialu GT.18
00martedì 12 settembre 2006 13:25
Per me...
Per me rimangono due ideologie contrarie!Ammetto che ci sono punti di ritrovo (forse più nella teoria che nella prassi),però poi gli sviluppi (anche le conseguenze teoriche) questi punti di ritrovo li superano.
Io con i fascisti in politica non voglio avere niente a che fare!
DVX NOBIS
00martedì 12 settembre 2006 13:51
Re: Per me...

Scritto da: Digialu GT.18 12/09/2006 13.25
Per me rimangono due ideologie contrarie!Ammetto che ci sono punti di ritrovo (forse più nella teoria che nella prassi),però poi gli sviluppi (anche le conseguenze teoriche) questi punti di ritrovo li superano.
Io con i fascisti in politica non voglio avere niente a che fare!


Attenzione, neanch'io con i comunisti ma qui si parla di collocazione partitica , e secondo me se dovesse rinascere in una [SM=x751595] di sistema politico come questo italiano si dovrebbe collocare a sinistra, a rubar voti ai socialisti e comunisti da qui lungi da essere accostato alle zecche.
=Caesar86=
00martedì 12 settembre 2006 14:07

Io con i fascisti in politica non voglio avere niente a che fare!



allora in teoria non dovresti neanche parlarci nei forum [SM=x751530]

[Modificato da =Caesar86= 12/09/2006 14.08]

DVX NOBIS
00martedì 12 settembre 2006 14:31
Re: Re:

Scritto da: Lux-86 12/09/2006 12.20


agiungere, se me lo permette -ma lui non poteva saperlo [SM=x751545] - che il vero pericolo è il neofascismo [SM=x751576]



No !! il neocapitalismo degli stati demoplutocratici filoamericani e filoisraeliani
+Rabbit+
00giovedì 14 settembre 2006 09:49
Re:

Scritto da: =Caesar86= 12/09/2006 14.07

Io con i fascisti in politica non voglio avere niente a che fare!



allora in teoria non dovresti neanche parlarci nei forum [SM=x751530]

[Modificato da =Caesar86= 12/09/2006 14.08]





hihihi [SM=x751525]
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