Provate ad immaginare: cè un prato, uno di quei prati dove nessuno ha mai seminato perciò da piccola andavo a giocare lì, andavo a rincorrere le farfalle, a giocare a nascondino quando i crisantemi selvatici erano alti abbastanza da potercisi nascondere in mezzo&
Cresco, non vado più per farfalle e quel prato è sempre lì.
Poi un giorno quel terreno diventa edificabile. Decidiamo di costruirci una casa, una villetta dove andarci a vivere io e mio marito&wow&
Unopportunità fantastica: costruire la casa dal nulla significa studiarla esattamente come piace a noi, come riteniamo più utile, bello ed adatto alle nostre esigenze.
Nella mente prende forma un sogno che non avevamo mai osato sognare.
Così iniziamo a fare progetti, a disegnare la nostra casa. Cè da tenere presente le direttive del piano regolatore comunale, provinciale, regionale&le distanze dalle abitazioni preesistenti, i livelli del terreno, il percorso del sole e quindi delle zone che resteranno esposte al sole e quelle meno felici. Già inizia a sembrare complicato. Poi cè la questione che a costruirla siamo noi due, ma un po di soldini ce li mettono i nostri genitori perciò mettono becco in ogni decisione&tralasciamo questa questione che è meglio.
Ritrovandoci in alto mare ci affidiamo ad un architetto che, dopo aver ascoltato le nostre idee, aver cercato di capire i nostri gusti e le nostre esigenze ci propone dei progetti assurdi e orribili. Riprendiamo noi in mano la matita
e con molta calma e un po di creatività buttiamo giù per grandi linee ciò che vogliamo e su quello, poi, larchitetto lavora.
Arriviamo (dopo circa due anni di progetti, ripensamenti, rivalutazioni, e, soprattutto, valutazione da parte della regione e poi del comune) al progetto approvato: possiamo iniziare i lavori!
Iniziano gli scavi (dopo lo studio del terreno con carotaggi obbligatori e monitoraggio del rumore con apparecchiature sofisticate) e si dà inizio alla realizzazione.
Immancabili sono le variazioni- più o meno grandi -rispetto al progetto iniziale fatte in corso dopera e costate lunghe discussioni sul posto, nei weekend o la sera dopo il lavoro.
Ovviamente ogni tanto è necessario pulire il cantiere che i muratori non sempre lasciano come dovrebbero, spazzando per ore mattoni rotti, cemento, polvere, chiodi e ferraglia varia.
Dopo mesi e mesi di lavoro, finalmente la casa prende forma.
Tralascio i dettagli di questo periodo relativi alle discussioni familiari, alle difficoltà operative nella scelta delle imprese da far lavorare e del reperimento di tutti i materiali necessari.
La casa è fatta.
Mancano solo le finiture&
prime decisioni da prendere sono i sanitari da mettere nei bagni e i termosifoni (avete idea di quanti modelli ci sono in commercio???).
Poi gli impianti idraulico ed elettrico: dove vanno i termosifoni, rubinetti, lavastoviglie, lavatrice, prese di corrente, televisione, telefono, allarme, luci& ho reso lidea?
Questo solo per iniziare.
E poi arriva il tremendo momento della scelta delle piastrelle, i pavimenti. Decidere il tipo di piastrella o legno. Giuro&un inferno di cataloghi ed esposizioni.
Ma sapete qualè stata la pura follia, la goccia che ha fatto traboccare il mio vaso, ciò che ha completamente superato ogni mia previsione?
Una volta decisa la piastrella, il formato, la disposizione, lorientazione (e non sapete comè dura per me prendere anche una sola piccola decisione)& mi chiedono: quanto volete larga la fuga tra le piastrelle? 2, 3 o 4 mm? sono rimasta sconcertata, impaurita, impallata totale& [SM=x32922]
Non contento, il rappresentante mi mostra un campionario con dei colori e mi chiede di scegliere il colore per la fuga tra le piastrelle&
Credevo di svenire.
Oggi guardo casa mia e la trovo incredibilmente bella, pazzescamente mia e fatta seguendo il nostro gusto, le nostre fisse, le nostre piccole manie. Non si potrà mai definire finita& è un cantiere sempre aperto e in continuo mutamento, miglioramento&e ogni volta ci sono tante cose da scegliere e selezionare. Abbiamo provato a pianificare le piante da coltivare in giardino, ma è un lavoro davvero complicato&a poco a poco aggiungiamo e spostiamo i fiori, gli arbusti& però è una bella soddisfazione raccogliere i frutti dai nostri alberi.
Auguro a chiunque di attraversare questa terribile strada, anche con tutto lo stress che è stato necessario&i risultati, ve lo garantisco, gratificano abbondantemente. Unico pericolo è quello di scannarsi durante la realizzazione, ma se si superano quei problemi&&.
Dopo 4 anni che ci abitiamo (di cui uno passato senza porte
), il dover cercare il quadro giusto per la parete del soggiorno o il mobiletto più adatto per il bagno& è quasi un divertimento!
Kimy