Re:
Scritto da: Lux-86 15/08/2006 9.33
la resistenza interessò solo il centro-nord italia quindi non fu di certo un fgenomeno a scala nazionale, nello stesso centro-nord interesseva un notevole numero di persone fra militanti e collaboratori ma anche qui non siamo sulla totalità di persone.
Sull'interpretazione di Oliva non sono molto d'accordo perchè in fin dei conti, a parte i fascisti (e neanche tutti), quella guerra non la voleva fare nessuno; più che altro la resistenza è stata un riscatto personale rispetto al fascismo che, questo sì tendiamo spesso a dimenticare, abbiamo inventato noi italiani.
Poi che cazzo ci hanno fatto dichiarare guerra a fare alla Germania se poi non abbiamo vinto lo stesso la guerra?
nessuno volevanulla, nessuno voleva il fascismo, nessuno voleva le leggi raziali, però, tutti chinarono il capo e accettarono.
sapete no del giuramento dei professori universitori??
quello per i quali 12 ci rimisero il posto perchè non vollero giurare al fascismo(la forma non comprendeva solo fascimo, ma anhce ra, casa reale atc etc)..bhe, di 12 che rinunciarono al giuramento cè ne furono 1848 (tra ordinari e incaricati) cui vanno ancora aggiunti 77 professori straordinati e 2638 liberi docenti, che accettarono senza se e senza ma....
quando nel 38 furono promulgate le leggi sulla razza, tutti o quasi, furono contrari, specialmente èperchè molti illustri colleghi perdevano il lavoro..eppure tutti acconsentirono alle leggi raziali, e anzi, alla fine, si litigarono il posto appena perso dagli ebrei....
l'italia aveva bisogno di un riscatto, doveva cancellare ciò che era stata(volontariamente) per 20 anni.
inoltre, l'italia nel periodo 43-45 era divisa in tre parti.
due minoranze che combattevano chi tra i partigiani chi tra le fila della RSI, e poi lamaggioranza, l'italia grigia, che collaborava un pò con uno un pò con l'altro, in base alle necessità, e che aspettava la fine della guerra per salire sul carro dei vincitori...